From liberti Wed Mar 26 16:10:27 2003 Date: Wed, 26 Mar 2003 15:13:39 +0100 (CET) From: Leo To: Maurizio, Chiara, Franco Raimondi Subject: Sessione INTERNET del MARCI meeting: "the pirl student problem" [per Franco: informazioni sul MARCI a http://www.elet.polimi.it/upload/liberti/marci/marci.html] Problema proposto da Maurizio Bruglieri (e posteriore discussione in cui si chiede il parere dell'esimio dott. prof. mavaff. Franco Raimondi): The Pirl Student Problem ------------------------ Un professore di matematica al termine della lezione annuncia ai suoi studenti: "La settimana prossima ci sara` un compito e si terra` in un giorno a sorpresa". Uno studente molto scaltro ci riflette un po' e arriva alla conclusione che e' impossibile che la settimana successiva ci sia il compito a sorpresa sulla base del seguente ragionamento: il compito non puo` tenersi di sabato perche' altrimenti gli studenti arriverebbero sino al venerdi senza avere avuto il compito e quindi saprebbero che si terra` di sabato e quindi non sarebbe piu` in un giorno a sorpresa; ma il compito non puo` tenersi neanche di venerdi perche' altrimenti arriverebbero sino al giovedi senza avere avuto il compito, il sabato e` gia` stato escluso e quindi saprebbero che si terra` di venerdi e quindi non sarebbe piu` in un giorno a sorpresa. E ripetenedo lo stesso ragionamento per il giovedi` e a ritroso per tutti gli altri giorni della settimana il compito a sorpresa non puo` tenersi in nessun giorno della settimana! Forte del suo ragionamento lo studente non si prepara per il compito ma la settimana successiva, il venerdi`, si ritrova il famigerato compito a sorpresa! In che cosa e` sbagliato il ragionamento dello studente? DIMOSTRAZIONE DI TIPO PROBABILISTICO ------------------------------------ E1 = evento che il compito sia lunedi` E2 = " " " " " martedi` ... E6 = evento che il compito sia sabato Il ragazzino dice: Supponiamo E, dove E=E6 e ~E5 e ... e ~E1 Dunque, venerdi` sera, P(E) = 1. E quindi non c'e' sorpresa, e quindi non c'e' il compito, e quindi P(E) = 0, contraddizione, quindi dobbiamo avere ~E6. Adesso supponiamo E', dove E'= (E6 o E5) e ~E4 e ... e ~E1 Dunque, giovedi` sera abbiamo P(E') = P(E6 e ~E4 e ... e ~E1) + P(E5 e ~E4 e ... e ~E1) = 1 Ora il ragazzino vorrebbe dire che dato che ha provato in precedenza che il compito non e` di sabato, allora una delle due P nella somma e` 0. Ma qui commette un errore, perche' nella somma l'evento e` E6 e ~E4 e ... e ~E1 mentre il "teorema" di prima prova che la probabilita` 0 e` associata all'evento E6 e ~E5 e ~E4 e ... e ~E1 che e` ben diverso (per via della presenza/assenza di ~E5). DIMOSTRAZIONE DI TIPO LOGICO ---------------------------- LEMMA1: il compito non puo` essere di sabato. IPOTESI: supponiamo che il compito sia di sabato PROVA: dunque non e` lun, ..., ven, si perde la sorpresa, contraddizione. LEMMA2: il compito non puo` essere di venerdi` IPOTESI: supponiamo che il compito sia di venerdi` PROVA: dunque non e` lun, ..., gio. Ora si vorrebbe invocare il LEMMA1 per dire che non e` di sabato, e qui c'e' l'errore: Dato che l'ipotesi del LEMMA2 e` che "il compito e` venerdi`" non si puo` invocare un altro lemma che ha come ipotesi "il compito e` di sabato". Sarebbe come invocare il teorema di pitagora sulla superficie di una sfera (ma che bella metafora). CONCLUSIONE E VERA SPIEGAZIONE ------------------------------ In realta`, pero`, nessuna delle due spiegazioni e` davvero convincente, perche' fanno tutte uso di un concetto di "sorpresa" che non e` stato formalizzato in modo accettabile per la logica booleana (come diceva Maurizio). La vera spiegazione e` che la sorpresa e` a priori, non a posteriori. Se si decide all'inizio della settimana che un compito ha la proprieta` "a sorpresa", rimane con la proprieta` "a sorpresa" anche il venerdi` sera quando ormai e` ovvio che sara` il sabato: le proprieta` della logica booleana non sono semantiche, sono sintattiche. Nelle logiche temporali il concetto di sorpresa potrebbe essere formalizzabile in modo piu` convincente. E qui tiro in causa il mio amico Franco Raimondi che sta facendo un PhD in logica temporale al King's College di Londra. Franco, che ci dici di 'sto problema? Leo